Il Parkinson è una malattia cronica, neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. La malattia fa parte di un gruppo di patologie definite “Disordini del Movimento” e tra queste è la più frequente.
La malattia è presente in tutto il mondo e colpisce tutti i gruppi etnici. Si riscontra in entrambi i sessi, con una lieve prevalenza in quello maschile. L’età media di esordio è intorno ai 60 anni, ma circa il 5 % dei pazienti può ammalarsi tra i 21 ed i 40 anni. Prima dei 20 anni è estremamente rara.
I principali sintomi motori della malattia di Parkinson sono il tremore a riposo, la rigidità, la bradicinesia (lentezza dei movimenti automatici) e, in una fase più avanzata, l’instabilità posturale (perdita di equilibrio); questi sintomi si presentano in modo asimmetrico (un lato del corpo è più interessato dell’altro).
Il tremore non è presente in tutti i pazienti. All’esordio della malattia, spesso i sintomi non vengono riconosciuti immediatamente, perché si manifestano in modo subdolo, incostante e la progressione è tipicamente lenta. Talvolta sono i familiari o i conoscenti che si accorgono per primi che “qualcosa non va” e incoraggiano il paziente a rivolgersi al medico.
L’aspettativa di vita delle persone affette da Malattia di Parkinson è pressoché identica a quella dei soggetti non malati.
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